Per una volta

Lusso a cinque stelle

E per una volta non voglio risolvere niente.

Voglio il lusso a cinque stelle, in viso un sorriso che non deve sembrare, le spalle coperte e nessuna emozione da controllare.
Alcuna parola da pesare, nessun testo da imparare per entrare nella tua testa e capire quanto tempo a questo teatro resta.
Per una volta non voglio risolvere niente.
Voglio sguardi accarezzati e pensieri rinfrescati. Voglio il lusso di un amore senza pagar pegno, la semplicità di un cane. L’affetto dell’ascolto. La pasta già cotta e i fiori da piantare.
Voglio buttarmi in mezzo alla strada e urlare l’orrore lo sdegno lo schifo il disgusto il disagio. Il perché.
Scegliete, buttate, lasciate, togliete il sipario da soli. Andate in scena per ciò che credete. Imploda il palcoscenico e mascheri l’orgoglio. Componete il presepe ogni volta che vi va: gioite, chiarite, decidete, imprecate, crollate, vendete i mulini a vento, incolpate il tempo che manca e le cose da fare di sempre.

Che tutto si sbrogli, che tutto si spezzi, che si risolva senza di me. Che ognuno si salvi da solo.

Non apparecchiate alla cena dei rimproveri.
Siedo beata alla panchina dei perdenti.
Per una volta non voglio occuparmi di niente, non voglio risolvere niente, ma occuparmi solo di me.

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