
Noemi
Sei inattendibile, è solo un intoppo

Filo su è così che va, è solo un intoppo del matrimonio

Noemi era stanca. Era solo molto stanca
Magari è pure un problema nostro
Non uno per piangerci addosso
Amiamo fare problemi per tutto
Perché non dovremmo farlo con tutto?
Prima che le macchine smettessero di farla respirare Noemi, nella stanza numero 8 dell’ospedale principale di M., scrisse una lettera, poco prima dell’ultimo disperato intervento, prima di trovarsi qui in intensiva, perché lo sapeva, le donne lo sanno quello che accade quello che accadrà anche se nessuno le ascolta, mi ha detto di conservarla e di non dimenticarla, se non ce l’avesse fatta. Di quelle lettere con gli occhi, senza punteggiatura. Di quelle lettere aperte di amore di schifo e di speranza di chi sa e quando sai che devi morire, oggi, domani, un giorno vale l’altro.
Chi vuoi che mi avrebbe creduto solo perché pulisco i cessi è solo un intoppo del matrimonio non mi credevate che mi trovava subito e invece no subito avete visto che tempismo ma ero come dite voi inattendibile e ora io non so se ce la faccio chi baderà a Marco a Francesca ti amo Guido e a Poldo l’osso non troppo grande che gli va di traverso mi dispiace scusami amore ragazzi perdono io ci provavo l’avevo chiesto il contributo per la casa popolare per noi ma i moduli il comune non lo so dove ho sbagliato avevo denunciato tre quattro sei volte l’avevo pregato di andare dal dott.S i soldi non bastavano mai nemmeno un aiuto ma lui non ha voluto ci provavo ma non ci riuscivo la verità è che sono molto stanca esausta per meglio dire è solo un intoppo sono stanca dell’ipocrisia della propaganda con la vita delle persone con la vita delle donne con le loro morti sono stanca di uno Stato che piange il divario di genere la differenza salariale mi chiamavano la donna dell’avv. F. quella pazza che gli aveva rovinato la carriera e sono qui io sono qui mi ha sparato lo so che era lui i femminicidi quella roba da TV già Francesca mi raccomando fai la brava meno TV e studia così vai via da qui parla di strumenti di impegno di leggi e nel momento in cui può dare degli strumenti veri si gira dall’altra parte l’Italia è un luogo di grandi menti di grandi leggi di grandi opportunità di grandi pensatori di grandi lottatori di grandi pensatrici e grandi lottatrici tutti sono bravi onesti lavoratori qui e così studiati e perbenisti ma io sono qui tagliata in due come un tacchino per natale mi ha sparato capite sparato mentre la campagna elettorale va fatta Guido amore mio grazie di avermi amato e scusa per l’arrosto non l’ho mai saputo fare se da non bruciare ma sembra un luogo in cui alla fine di tutto non si sa che farsene del per bene di questo paese e lo schiaffo culturale resta sempre uno se non succede a me che vuoi che sia io che me ne frego che palle queste donne non lo dico ma pure pure se non accade a me non è importante sì ne posso parlare dopo ci faccio relazioni a fine anno raccolgo i fondi per mangiarci sopra Marco di mamma ti prego ascolta Francesca e ama la vita quando fa male e non sai che fare ti chiedo scusa se ne fregano gli altri del nostro male ma non mi importa del resto non più e quando qualcosa non va non importa alla fine se lotti per finta e non ci credi che riguarda anche i tuoi figli se non ti importa di te tutto muore perché è una terra abituata che le lotte le combattono gli altri e poi ne godiamo tutti insieme i benefici quando va bene se siamo vivi dopo secoli dopo ere ma intanto la vita passa e passa e mi ha sempre portato la colazione a letto Guido non volevo più schiaffi Francesca credici l’amore esiste e sei tu ma ora devi essere forte per mamma ma ora a che serve e l’Italia di cui parli in terza persona è composta da noi dalle persone che la popolano da quelle persone che credono di non essere mai coinvolti nelle cose in cui se c’è un problema non è mio è di qualcun altro e allora meglio stare io qui e tu lì che sei qualcun altro un luogo in cui è comodo dividere in io e l’altro in io qui tu stai lì noi qui e voi lì in uno Stato in cui nessuno è capace di guardarsi dentro lavorare su se stesso e dirsi la verità e aprire gli occhi davanti agli altri perché è capace di guardare sé perché è un posto in cui le donne continueranno a morire e ad essere compiante tutti i giorni da quegli altri che
Noemi è morta alle 03:56 del 12 gennaio 2019 per le ferite riportate da un’arma da fuoco e non una a caso. Aveva paura, il terrore di camminare nel viottolo di casa, ma nessuno l’aveva ascoltata. Aveva 34 anni a ha lasciato 2 figli, un cane, un bambino, morto, dentro di sé. Aveva ricominciato a vivere col nuovo compagno in una mansarda in campagna, questo aveva dato fastidio a un ex già segnalato che non sapeva che farsene di se stesso e della vita. E che le ha regalato a capodanno un dono, con un fiocco di nylon rosa, la morte per l’anno nuovo. Ma Noemi puliva i cessi, era inattendibile.
Ma Noemi era stanca. Era solo molto stanca. Ed era solo un intoppo del matrimonio, le avevano detto, come la sua tomba, da allora.
Magari è pure un problema nostro.

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