Ci sono abbracci
E tulipani
Filo su tulipano arancione
Ci sono abbracci
Nati per mangiare per dormire per viaggiare
Ci sono abbracci di addio, di benvenuto
Di emancipazione, di ribellione, di sesso ed inclusione
Ci sono abbracci nati per perdere la cognizione del tempo, del dolore, del frastuono che fanno i pensieri.
Allora accendi la radio la televisione il motoscafo, ma niente.
Ci sono abbracci in cui le paure sono talmente strette al corpo che ti avvolge, che non le senti più le lotte del dolore che anche lui, si ammorbidisce
e da quel corpo vorresti non allontanarti mai più.
Non serve accendere il motopicco e nemmeno il motoscafo
Puoi spegnere tutto
Come se quel corpo che ti stringe sapesse a menadito che è quello, e solo quello, il diamante luccicante di cui hai bisogno, un abbraccio a mani forti, a braccia avvolgenti a cuore scoperto.
Calore umano che affonda nelle caverne della propria groviera.
Sia benedetto dal cielo il calore umano per groviere.
Persone semplici, rare, sincere
come il gambo di un tulipano arancione che si avvinghia al suo legnetto.
Che è piccolo, è piccolo sapete questo cavalletto,
E negli abbracci, non si abbandona.
Ha paura del voltafaccia, della ripicca e della colpa.
E poi ci sono abbracci che non vorresti più provare
E allora,
Ti allontani.
Ci sono abbracci e abbracci.
Non sono tutti uguali.
Ci vuol coraggio a sentirsi corpo a copro, pancia a pancia, respiro con respiro. A cuore specchio.
Ci vuol coraggio ad abbassare l’armatura e ad abbracciare
A sentire le fragilità dell’altro, senza farne motivo di battaglia.
Ci sono abbracci in cui si muore
Altri in cui si vive.
Non sono tutti uguali.
E poi ci sono i tulipani
E questa è un’altra storia,
Ma voi non la sapete.
Ci vuol coraggio ad amare
A coccolare
Ad abbracciarsi. Ad abbracciare.
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