
La bacinella azzurra
Ottusa e spietata

Filo su inferno

C’è una nuvola che si ostina a sciacquare le fogne, aspettandosi che diventino freschi rigagnoli di monte, grazie alla sua acqua
C’è una nuvola bianca che se lo aspetta ogni volta
Ingenua e dicotomica
Che la merda si trasformi in panna con la sua cornice bianca
C’è una nuvola bianca a pois rosa che nelle tinozze di acqua torbida ci versa la sua pioggia perché diventi acqua da bere
Ostinata
Si occupava di dare occhi al cieco
Un cuore al vigliacco
L’onestà al carnefice
Mentre lasciava che nella bacinella azzurra dove giocavano i bambini, tutto si seccasse
Che la plastica si spaccasse
Che la sete soffocasse
Invece di alimentare con la sua pioggia limpida le ciotole di acqua trasparenti e grandi dove d’estate i piccoli facevano il bagno
Consegnava le chiavi del suo stare al mondo, del suo lottare gentile unendosi al maleodorante scorrere delle fogne, che persisteva a voler purificare
Al mondo dei maligni
Dimenticandosi dei buoni, scontati e negati
Ottusa e spietata, alimentava l’inferno, come e quanto loro, dedicata a quella vita che si celava sotto i tombini tappati dalla malafede.
Perdendo tempo. Vita preziosa.
Cuore sacro. A pois rosa.

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