
A Pasqua si muore o ci si salva?
Andate in pace

Filo su solco, quello di chi si salva da solo

L’indifferenza uccide ogni giorno
Chi non si cura, gioca alla vita e non se ne accorge. Alimentato da noi e dal nostro protrarci mafioso
Chi fa il solco ha chiesto aiuto e nessuno glielo ha dato.
Ma che importa, scaramuccia
Di una persona che sbaglia
Ma che vi cambia in fondo
se non toglie il pane dalla vostra tovaglia?
Mia madre la forza di chiedere aiuto poi l’ha trovata
Da sola
Era Pasqua, tutti in ghingheri andavano a Messa
Nelle case bene si festeggia
Si stringevano in segno di pace
Il tulle sugli occhi sul cuore una spranga
Il caffè le mimose
L’agnello di dio
Mia madre la forza quella mattina l’aveva trovata
Le hanno detto che si trattava di una straniera confusionaria
Eccessivamente incazzata
Non si capiva
Extracomunitaria
Che si doveva tranquillizzare
La volante immediata al grido disperato non l’hanno mandata
Perdiamo tempo, lei è psichiatrica
Non si capiva la badante impazzita
A quelle lacrime squattrinate
Vomitate di paura
Non siete arrivati
Per puro caso la follia non le ha tagliato la gola la faccia e le mani
Come minacciato
in pezzi l’avrebbe sparsa sugli alberi i suoi migliori giorni
A Pasqua a Natale un giorno migliore d’estate
Ma non è vostra madre
Non è vostra figlia e
Nemmeno vostra moglie di tritolo imbottita
Hanno riso col carnefice di giardinetti motozappe e
Nani da giardino
Mia madre il coraggio dopo trent’anni una lama alla gola l’ha trovato
È andata a piedi, nella casa della legge, perché la volante non gliel’hanno mandata
A piedi per chilometri
L’hanno derisa
Vomitava di paura e di dolore
Umiliata
Svenuta
Dal caldo
Dal terrore
Ma non è vostra madre, il grido di aiuto
L’ho preso io, a giorni di distanza e l’ho sbattuto in faccia ai criminali
Che per grazia ricevuta ancora scrivono sulla carta da me stipendiata
Non era attendibile, stupida badante sciroccata
Ridevano con lui
Il sopralluogo per schernire
Mentre io morivo
Nessuno pagò, nemmeno a lei, disse qualcuno lo so
Vinsero i soldi e l’omertà degli amici
Dalla ghiaia di quel giorno al cemento armato della giustizia che trastulla gli stomaci pieni
mia madre ha fatto un solco
Se andate in città potreste ritrovarlo
Se fate attenzione alla vostra coscienza
Seguitelo se avete il coraggio
A piedi
A Pasqua
Mentre mangiate tre piatti di pasta
Per una serie di coincidenze divine, bacio i piedi alla terra sopraffine
Oggi mi può ancora comprare le frittelle
Chissà per quanto ditemelo voi
Che sapete come funziona
Che potete dormire sereni
In questo Stato poco amichevole agli stranieri agli italiani non abbienti ai poveri amici di nessuno
Un angelo forse lo aveva
Questo è sicuro
Di passaggio, miracola
Ancora la vita mia e quella sua
Perché da quando ho diciott’anni io ancora non lo so
In quella strada c’è un solco
L’ha fatto mia madre
Per salvarsi la vita
Anche io ho fatto un solco
per salvarmi la vita, mentre i miei compagni facevano la festa di maturità
In bikini, sulla spiaggia la maria
sceglievano l’università dei loro sogni io
In pochi secondi ho accettato l’idea che avrei lasciato questa vita
Sicura
Ti passa sotto i piedi tutta la storia cucita sui muri per salvare tua madre darei ancora i miei anni migliori
Quel dolore all’utero lo sento ancora protratto per anni
Ancora oggi
Mi sono rassegnata alla follia di chi decide di toglierti la vita
Quarantadue gradi ghiacciano il sangue nelle vene
Ogni volta che vedo una volante
Un diciottenne
Un albero
Il giorno della maturità
Un’università
I sogni la giovinezza la vita perduta nella ripicca estiva
Ma tutti son Santi e son tanto buoni, donne e uomini
Di famiglia di larga veduta di agnello cotto e di amicizia
Tornaconto
Per la vostra omertosa postura sul mondo non vostro nessuno ha avuto giustizia
Faccio un solco sul muro e ringrazio il mio cuore
Per avermi salvato la vita
la sacra famiglia
incolpa ancora chi ce la fa, colpevole e ingrata di essere rimasta
Perché ho fatto il mio solco, un giorno, non l’hanno accettata
Ma la vita restituisce i conti
Se ne vanno da soli nel freddo del loro cinema tetro
Registi e boia
portando il loro orrore nella tomba. Quello che conosco solo io.
Il giorno del solco. Uno dei tanti. Quello di chi riesce a salvarsi. Passa ancora scontato, per caso, ma è solo dovuto dal caso.
Mi è andata bene
Ci va bene, non so per quanto ancora
Ma per te è piccolo errore incomprensione ogni genitore sbaglia
Chi fa il solco ha chiesto aiuto e nessuno glielo ha dato.
Ma che vi cambia in fondo
se non vi toglie il pane dalla tovaglia?

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