Sei capace

Lo sei
Filo su di te, l’unico che puoi ancora filare,
è tuo

Perché è questo che in tante vite è stato smarrito e va recuperato: il senso della propria vocazione. 

Ovvero c’è una ragione per cui si è vivi.
Non la ragione per cui vivere, non il significato della vita in generale o la filosofia di un credo religioso.
Esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al mondo ed esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d’essere.
La sensazione che il mondo, in qualche modo, vuole che io esista.

James Hillman

 

Mi sono fatta schifo tutta la vita
Sono – nata che ero già grande e quando gli altri scoprivano il mondo io ero già stanca
Fatta – come mi volevano gli altri che a farsi
Schifo – erano abituati da
Tutta una vita e su di quella ci ricalcavo minuziosa
La – mia
Inutile – vita

L’ho passata a pulire le finestre degli altri
A sistemare il dolore negli armadi
A nascondere la follia sotto i tappeti
A giustificare l’assenza come libertà
A cambiare diciotto volte dove
A piangere alle feste
A nascondermi sotto le macchine
L’ho passata ad avere paura di respirare
Rannicchiata tra le pietre, una sera che ho deciso di smettere
A smettere di mangiare per non creare problemi a chi ne aveva troppi
A farmi trapassare dai giudizi degli altri
A passare attraverso le scale per sparire più in fretta e scendere più veloce all’inferno
A contare le stelle, nuda nelle stazioni a gelare
Ad aspettare che il tempo passasse
A dormire per giorni in un letto non mio e non svegliarmi
A scendere le scale con un coltello in mano e non in quella mia
Nella luce più fredda
Le pietre sulle finestre e sulle tegole le alghe nelle aule di tribunale le maschere
Grazie alla vita che mi ha dato un gomitolo al giorno da filare e amore gratuito sulle gambe
Preso da chiunque ne volesse, che ha preso, a chiunque ne avesse bisogno
Che ha tradito e offeso e ha sempre trovato copioso
Perché quando non hai una cosa sai solo come darla agli altri
Troppo e malata
Perchè nessuno rimanga mai senza la sua maglia di lana

A Irene, Antonella, Giordana, Frida, Mariasole, Mimì, Dafne, Amelia, Lia, Morgana, Vanessa, Federica, Monica, Anna, Francesca, Marie Coulbert, Lena, Emilie, Giulia, Mela, Serena, Minni, Rosa, Teresa, Spezia, Anastassia, Daniela, Valentina, Rita, Marinella, Alessandra, Valeria, Julie, Marta, Ilaria, Silvia, Carla, Chiara, Cecilia, Maria, Desirée, Mena, Giovanna, Silvia, Rebecca, Olivia, Anja, Tiziana, Rotula, Carolina, Xenia, Agata, Elga, Noemi, Cloe, Melina, Cristina, Lucia, Veronica, Stella, Rossella, Annina .. E una lista di nomi infinita, là fuori..
Vi dedico tutto
All’autostima, mai avuta, al coraggio a quello che manca sempre per per mettere se stesse per prime.
E aprire una finestra integra, e andare a prendersi i propri sogni, là fuori, tenuti al caldo solo per gli altri, leciti solo per gli altri,
Peccaminosi solo per te, sbagliati soli per voi, inutili solo per gli altri,
E sentirsi, per una volta, una nella vita,
una sola. Fosse una sola. La prima di molte.
Capaci.

© Storie di Lana
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