
Sulle macerie
Nasce la vita

Filo su palette, lontana dalle condanne superegoiche

Mi son costruita una vita piccola e timida
Una che avesse
Un tramonto al giorno da pescare
Un vestito color mare tra le mani
Che si perdesse per ore a osservare le cozze
capaci di cullare la più gelida tormenta delle anime
Che che si quietasse a contatto col velo dell’acqua turchina
Pescetti affamati di alghe, tutti argentati
Coniglietti e piccole formiche, da inseguire tra i ramoscelli di un pomeriggio così vicino al dovere ma che ha imparato a restare al posto suo
Un cuore semplice e un’ereditá che ha voglia di farsi sentire
Mi sono costruita una vita che fosse dolce e buona e senza uvetta
Una larga per poter guardare il sole, per parlare con il mare e per ascoltare il canto degli uccellini,
vivo per questo profumo che qui, dentro le mani del mare
sa di eternità
E lo sa fare benissimo
E non è mai abbastanza
Mi sono costruita una vita senza riscatti e carriere una nata dalle macerie dove
si arrende tutti i giorni la tristezza e lega la pelle alle pietre
La mia fede
scalda le ossa, non sempre
Una felpa legata sui fianchi, il sole sui polsi sento la vita
per mano a un gennaio senza vestiti, qui, davanti a me, si può amare senza rancore
aprire le braccia e fare un bambino con le tue paure e i miei capelli, i tuoi occhi e le mie labbra
Quando sei via e per lungo tempo vaghi su altri colori
lo sai,
cerchi nostalgico qualcosa di simile, negli occhi dei mari degli altri, nelle brezze di odori non tuoi, e quando pensi di aver trovato un posto simile, una schiena dolce come la sua, uno strapiombo simile, con le sue dita, la vita ti ricorda che non è lui, perché resta timido e distaccato da quella malinconia che quel tuo qualcosa invece conserva sempre forte e lava violento le radici e si incrina sulle palpebre mobili
Dall’interno
Dal cuore
È simile, ma non è lui, e sai che stai tentando di camminare senza paracadute su un vuoto che non colmerai mai, che per quanto sublime e nuovo non avrà le sue rughe, non avrà la capacità di reggere a lungo il confronto, perché ciò che è simile resta simile, perché è giusto che così sia, composto, e delicato e mai sbattuto muso
E te lo ricordi che non è lui nelle movenze del vento sulla terra
Perché mancante di quella atavica macchia sulle promesse sputate a mazzi, insanguinate dal gelso e le sue more mature
Quello schiaffo che la salsedine ha sulle castagne, con la quale le botti di vino e le damigiane di olive spaccate in quattro dai coltelli, sigilla, quella salsedine che freme per ritornare al mare, ingrediente per dolci e per pane cotto nella cenere del forno, e ti coccola, ti toglie le spine, con le piume del lentischio
Ti avvolge le dita alle maniglie
Per scappare
Ritornare
Mi sono costruita una vita sulle macerie
E sono sicura che è questa quella mia
Dove il dovere chiama e scalpita ogni giorno quando dico io, e poi ligio lo posi sopra un banchiteddu in silenzio e riposo e aspetta il giorno dopo e tu intanto poi puoi vivere, come va a te,
A lungo
Come va a te
E puoi scegliere, di usare i colori che vuoi e nessuno potrà permettersi di toglierteli di dosso, se non sei tu
E puoi scegliere
anche di andar via
Un luogo di responsabilità, ma non solo del dolore
Anche delle cose meravigliose
La mia eredità ha i colori del ginepro e della betulla, di un vento molto freddo e di profumo di pesche ed elicriso
Puoi essere felice, ora, hai già sofferto
Perché sei triste? Sei già stata triste.
Perché ti condanni? Lo sei già stata.
Non funziona così come raccontano, la volontà, così sopravvalutata, nemmeno quella che chiamano buona.
Volontà è una condanna senza amore né colore, solo sentenze superegoiche, acido rancore
schiaccia il viso al tentativo
senza provare più gioia perché sa come come andrebbe a finire, colpevole, e rafforzato a un desiderio negato, monta troppo forte,
naso sul vetro e lingua sul ghiaccio
Invece puoi scoprire altro, che puoi aprire e chiudere tutto come un barattolo di tempere nuove e scegliere il tappo e non rinchiuderti dentro gabbie in cui incastrarti e affamare sempre lo stesso dolore.
Passeggiando di nuovo, tra sentieri di un bosco a cielo aperto e un mare pieno di vita e di amore.

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