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Domenica, ancora

Lasciami gli sbagli, raccontami gli inganni
Filo su dolce. Questo cielo nuvolo e nero.

L’anno tramonta, ma tu fai male ancora

Albeggia
Sulle nostre fratture
Sui tetti bagnati
Gronda ancora la tua voce sulle mie ossa rotte
Scivolo sempre sulle tue promesse spoglie come alberi a riposo
Forse morte
Non lo so

Piove
Lava il dolore sulle mie spalle bambine
Gli uccellini cantano a festa
Il profumo d’inverno
È dicembre
Sento il peso del tempo che va via
C’è ancora la voglia di arare terre nuove
Sistemare cascine
lo senti il tintinnio delle mie malinconie?

Cade
Nella falesia dei ricatti un masso
Fa tonfo nel cuore e lo trafigge di vita

Tu parlavi e io mi disarmavo
Per amarti un po’ di più
E fu l’errore e fu l’inganno
Spogliarmi di ogni spina

Esonda il mio amore
Rintocca
Un sapore buono e caldo di casa nella mia bocca
Pasta rossa di scuola materna
Sugo sui tetti dei miei disegni
Vento forte e insulti sul mio petto
Volano freschi ora come allora

Domenica, non passa ancora
La fine di un anno che smuove
La voglia che manca di te

L’anno tramonta, e tu fai male ancora.

© Storie di Lana
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