Sette dicembre

Sei anni, undici ore e mezzo
Filo su onestà intellettuale

È un cuore bianco, in un mare di guai turchesi.
La bontà non si confonde.
Come la verità. 
Entrambe, Sono.
E vanno quasi alla seconda elementare.

Il telefono sembra squillare ancora.
Più di sei anni, sei e non finiti ancora lunghissimi anni di impressionanti accuse, calunnie, indagini, coraggio, pazienza, lavoro, coraggio, paura insondabile e profondo dolore. Coraggio. Resistenza fortissima alla vita.
Contro una tempesta più grande di noi. Sempre più forte e da ritenersi in ogni sua parte folle, se non fosse che è reale.
Ma oggi vince la vita. Almeno un po’.
L’acqua limpida vince sul fango. Almeno un po’.
La perseveranza vince sulla raccomandazione. Almeno un po’.
La professionalità e la vita vincono sulla malafede e la morte.
La dignità e la bontà vincono sull’inganno e sui copioni malfatti. Almeno un po’ .
L’onestà intellettuale si alza in piedi.
Che qualcuno possa almeno da ora, almeno ora, mettersi una mano sulla coscienza.
Potranno assolverli tutti. La vita ha già vinto.
Oggi c’è luce. C’è il sole. C’è aria fresca.
Ci sei tu. Oggi non si deve pensare, ci si deve fidare, e non perdersi per qualche ora, almeno per un po’, nella tempesta.
Ce l’abbiamo fatta. Come te contro le onde, la pallixedda, piccolo Monet.
Evviva.

© Storie di Lana
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